I primi documenti che parlano della Nas-cetta (o “anascetta”) raccontano di un vino straordinario. Lo studioso Giuseppe dei Conti di Rovasenda nel 1877 lo definisce “un’uva delicatissima e vino squisito”.
I primi passi verso la riscoperta di questo vitigno vengono mossi nei primi anni “90, ma ne seguirono molti altri e oggi la Nas-cetta è annoverata fra i grandi bianchi delle Langhe, merito ai produttori che, sulla scia del pioniere, credettero in questa espressione della propria identità. Nel 2010 riconoscimento del vitigno e la DOC Langhe Nas-cetta di Novello, da qui decolla la produzione. 40 ettari di Nas-cetta si contano nelle Langhe, di cui un terzo nel Comune di Novello, viene infatti coltivata nelle Langhe e anche al di fuori di questo territorio, ma la sua identità continua ad essere strettamente legata al paese, è la possibilità esclusiva per le aziende del territorio storico di inserire in etichetta menzione “ LANGHE NAS-CETTA DEL COMUNE DI NOVELLO”.
Merito del territorio, inscindibile combinazione di suolo, clima, vitigno e saper fare dell’uomo, ma anche dell’impegno e della tenacia dei produttori, senza i quali questo traguardo non sarebbe mai stato raggiunto.